Coppa del Mondo di sci

Zeno colò: il padre della discesa libera moderna?

Andiamo insieme alla scoperta della carriera di Zeno Colò, un campione enorme, bloccato dalla Guerra e dai regolamenti che ha vinto molto ma avrebbe potuto vincere TUTTO.





Oggi voglio parlarvi del mitico Zeno Colò, un grandissimo campione della storia dello sci mondiale che è stato l’inventore della posizione di discesa ad uovo “alto” sperimentata negli attacchi al record del mondo di velocità in chilometro lanciato e quindi per certi versi lo considero a ragione come il padre della moderna discesa libera.

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Zeno colò biografia

Zeno nasce all’Abetone in Toscana nel 1920 e cominciò a sciare relativamente tardi per gli standard di oggi, con una carriera che fu interrotta dalla Guerra Mondiale che lo vide prigioniero e che lo costrinse a tornare alle competizioni solo a 27 anni di età

A quattordici anni comunque vinse la prima gara, e da li’ partì una serie impressionate di vittorie con 19 titoli nazionali assoluti, tre Kandahar in libera, la libera del Lauberhorn, ma il meglio lo diede alle Olimpiadi e ai mondiali: nel 1948 alle Olimpiadi di St.Moritz cadde purtroppo in libera sulle gobbe e vinse Oreiller ma nel 1950, ad Aspen (Colorado) fu più fortunato e vinse i mondiali della discesa libera e dello slalom gigante .

La sua consacrazione definitiva fu 1952 alle olimpiadi di Oslo dove entrò nella leggenda per essere sino a oggi l’unico italiano ad avere conquistato l’oro olimpico in discesa libera, da cui il soprannome dato a Zeno: “Il Falco di Oslo“.

Zeno Colò era quindi un vero polivalente nella moderna concezione (a Oslo arrivò anche quarto nel gigante e nello slalom speciale e se fosse esistita la Coppa Del Mondo di sci ai tempi ne avrebbe vinte chissa quante..) ma i tempi erano decisamente diversi.

A parte la seconda guerra mondiale che gli tolse metà carriera, le regole erano ben diverse. Non erano infatti permesse sponsorizzazioni, incredibile ai giorni attuali da credere e la FISI dopo la vittoria di Oslo gli VIETO’, di partecipare a gare internazionali, per il semplice fatto di aver utilizzato scarponi e giacca a vento che portavano il suo nome (per la cronaca lo scarpone era Nordica e la giacca Colmar).

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Incredibile da credere ma il regolamento era rigido e questo fatto gli fece cessare la carriera agonistica internazionale: non potè partecipare ufficialmente ai mondiali di Aare del 1954 dove però fece da apripista nella discesa libera e realizzò ovviamente il tempo migliore, perdendo quindi una medaglia d’oro già vinta.

Non parliamo poi delle Olimpiadi di Cortina: abbandonò  la nazionale di sci e non potè neanche partecipare  alle Olimpiadi di tenutesi in Italia proprio a Cortina dove invece nacque invece l’astro Toni Sailer:  se ci fosse stato Zeno cosa sarebbe successo, io un’idea me la sono già fatta, Sailer non sarebbe diventato cos’ grande 😉

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Zeno in carriera corse ancora e  vinse comunque ancora molto come ad esempio parecchie edizioni dei campionati italiani dei maestri di sci, sino al 1979 e mori’ nel 1993.

Se fosse nato oggi Zeno Colò sarebbe stato senz’altro un grande protagonista della Coppa del Mondo di sci o anche uomo Red Bull, protagonista di chilometro lanciato: fu infatti suo il record del mondo del KL (chilometro lanciato) nel 1947 a Cervinia con 160 KM/ora con gli sci di allora e il record rimase tale per moltissimi anni:  aveva delle corde legate sulla punta degli sci che teneva come delle briglie (non esisteva ancora del tutto la posizione di discesa ad uovo allora che lo stesso Zeno contribuì a sperimentare e a portare come standard e che fu ripresa da Killy).

A Zeno sono dedicate varie piste da sci fra cui proprio all’Abetone le piste da lui tracciate:

Eccovi altre storie di grandi personaggi dello sci che vi invito a leggere:

fabrizio grea

Appassionato di sci da sempre, ho fondato Skimania.it nel 2006, dapprima come blog e poi come un vero e proprio portale nella struttura che vedete ora. Scio all'Aprica in Valtellina abitualmente.

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