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Sci a numero chiuso a Madonna di Campiglio, la rivoluzione parte a dicembre 2025

Riguarderà primariamente il periodo Natalizio ed altri fine settimana di forte affluenza

A partire dal prossimo inverno, Madonna di Campiglio introdurrà un tetto massimo di 14.000-15.000 sciatori al giorno durante i periodi di maggiore affluenza. L’obiettivo è chiaro: migliorare la qualità e la sicurezza sulle piste, evitando il sovraffollamento che spesso compromette l’esperienza degli appassionati.

La sperimentazione inizierà dal 28 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, con possibilità di estensione ad altri weekend critici.

Focus sulla qualità, non sulla quantità

La misura mira a limitare l’afflusso dei “mordi e fuggi”, favorendo invece chi sceglie di vivere la montagna in modo più profondo e consapevole.

I possessori di skipass stagionali non saranno coinvolti nel contingentamento, che si concentrerà sugli skipass giornalieri acquistabili online.

L’idea è di premiare chi contribuisce al territorio con una presenza più stabile e di valore.

La gestione del numero chiuso avverrà attraverso il sistema di vendita online degli skipass, che permetterà di bloccare automaticamente l’acquisto una volta raggiunto il limite massimo giornaliero.

Non ci saranno quindi barriere fisiche o controlli all’accesso, ma un sistema digitale pensato per regolare i flussi in anticipo.

Questo approccio punta anche a incentivare la prenotazione anticipata, rendendo più prevedibile la gestione delle piste.

Un modello già testato all’estero

Questa iniziativa non è isolata: comprensori in Austria e negli Stati Uniti, come Aspen, hanno già adottato misure simili.

L’obiettivo comune è quello di gestire meglio i flussi turistici, garantendo un’esperienza più sicura e piacevole per tutti. A Madonna di Campiglio, la decisione è stata presa dopo attente valutazioni e confronti con modelli esteri.

Verso un turismo più sostenibile

Con questa scelta, Madonna di Campiglio si posiziona come pioniere in Italia nella gestione sostenibile del turismo invernale.

Limitare gli accessi non significa escludere, ma valorizzare l’esperienza di chi sceglie la montagna con consapevolezza, contribuendo a preservare l’ambiente e a garantire un servizio di qualità sulle piste che con troppa gente rischierebbero anche di diventare pericolose o poco godibili, che ne pensate?.

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