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Il futuro dello sci: prezzi in salita e sfide climatiche?

In svizzera c'è chi ipotizza giornalieri a 200 euro entro 10 anni

Gli appassionati di sport invernali potrebbero dover prepararsi a un significativo aumento dei costi per le loro attività preferite nei prossimi anni. Già nelle migliori località sciistiche degli Stati Uniti non è raro trovare prezzi degli skipass sui 250, 300 dollari al giorno ma secondo alcune previsioni di esperti Svizzeri, il prezzo di uno skipass giornaliero potrebbe raggiungere cifre record anche in Europa, più specificitamente in Svizzera, sollevando interrogativi sul futuro accessibilità dello sci alpino.

Previsioni di aumento dei prezzi in Svizzera

Reto Gurtner, presidente del consiglio di amministrazione di Weisse Arena Gruppe, che gestisce il rinomato comprensorio sciistico di Flims-Laax-Falera nei Grigioni, ha recentemente fatto scalpore con una dichiarazione che fa e farà discutere e non solo in Svizzera .

Secondo Gurtner, entro un decennio, il costo di un pass giornaliero potrebbe oscillare tra i 200 e i 300 franchi svizzeri. Questa previsione si basa su diversi fattori, tra cui l’inflazione e la crescente domanda per le località con neve garantita.

Attualmete ad esempio a Zermatt e St.Moritz siamo comunque già intorno ai 100 Franchi, per fare un paragone con l’Italia è come se da noi i prezzi medi passassero da circa 60 euro a 120, 180 euro giorno in 10 anni.

Il cambiamento climatico gioca un ruolo cruciale in queste previsioni. Con la diminuzione dei giorni di neve naturale, le stazioni sciistiche dovranno investire sempre più nell’innevamento artificiale per mantenere la loro attrattiva.

Questo potrebbe portare a una concentrazione delle attività sciistiche in località ad alta quota, dove le condizioni nevose sono più affidabili. A questo punto per effetto scarsità anche i prezzi aumenterebbero si conseguenza.

Ma qualcuno dice no (in parte)

Non tutti nel settore condividono questa visione. Berno Stoffel, direttore di Funivie Svizzera, ritiene che un tale aumento dei prezzi possa essere realistico solo per alcune località di lusso, ma non per l’intero panorama sciistico svizzero.

Negli ultimi dieci anni, i prezzi sono aumentati in media del 15%, e si prevede che questa tendenza continui, ma non con l’intensità suggerita da Gurtner.

Quale futuro per le stazioni sciistiche

Gli esperti e non solo in Svizzera prevedono che le stazioni sciistiche con piste situate tra i 1000 e i 1500 metri di altitudine potrebbero trovarsi in difficoltà nel lungo termine.

Christian Lässer, professore all’Università di San Gallo ed esperto di turismo, suggerisce che nel medio termine – forse non tra dieci, ma tra 20-30 anni – il cambiamento climatico potrebbe portare a una riduzione del numero di stazioni sciistiche (in Francia solo a Settembre due località sciistiche hanno salutato per sempre i loro sciatori fedeli…).

Per far fronte a queste sfide e sopravvivere, le stazioni sciistiche stanno esplorando diverse strategie:

  • Diversificazione delle attività come la Mountain Bike in primavera, estate ed anche autunno: offrire esperienze non legate allo sci per attirare visitatori tutto l’anno.
    Investimenti tecnologici: migliorare i sistemi di innevamento artificiale e le infrastrutture.
  • Marketing mirato: attrarre nuovi segmenti di mercato, come gli sciatori principianti o le famiglie.
  • Collaborazioni: creare partnership tra diverse località per offrire pass multi-resort.

Le previsioni di prezzi estremamente elevati sono allarmanti, il futuro dello sci dipenderà da una complessa interazione di fattori economici, ambientali e sociali.

Le stazioni sciistiche dovranno bilanciare la necessità di investimenti con l’accessibilità per mantenere vivo l’interesse per questo sport amato da generazioni.

La tendenza è comunque verso essere uno sport di “lusso” per pochi purtroppo, già ora sempre più dura per le famiglie, davvero un peccato per chi come noi ama questo sport da semprePubblicità

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