Piste da sci mitiche

Scopriamo il progetto Carosello delle Dolomiti, il più grande comprensorio sciistico del mondo

L'unione fra Sella Ronda, Civetta Ski e Cortina con 1.300 km e 500 impianti di risalita, un sogno più vicino alla realtà

Scopriamo insieme il progetto Carosello delle Dolomiti che dovrebbe unire Sella Ronda, Civetta Ski e Cortina per realizzare il più grande comprensorio sciistico del mondo.

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Carosello delle Dolomiti

Il mega progetto complessivo prevede di unire i comprensori sciistici del Sellaronda, che collega le valli tra Alto Adige, Veneto e Trentino con i sette comprensori sciistici di Cortina d’Ampezzo, e il Giro della Grande Guerra, con cime del Civetta, del Pelmo e delle Tofane.

Ad oggi è possibile collegare tutte queste zone sciabili – da Cortina all’Alpe di Suisi all’altro capo della Val Gardena – solo con collegamenti su strada, con circa 72 km di passi alpini da dover percorrere.

Del progetto «Dolomiti No Cars» si parla da anni e  prevede il collegamento di tre delle più importanti aree sciistiche del bellunese: Cortina, Civetta e Arabba.

Sarebbe il più grande comprensorio sciistico del mondo, interconnesso con piste e impianti di risalita. Il progetto raggiungerebbe i1.300 km di piste e dovrebbe essere pronto per i Giochi Olimpici Invernali del 2026.

Sarebbe così in competizione per diventare la più grande skiarea del mondo, attualmente la più grande è Les 3 Vallees, in Francia, con 600 km di piste tra Meribel, Courchevel e Val Thorens.



Collegamento 5 Torri Tofane

Come vi abbiamo già spiegato, Cortina d’Ampezzo partirà a breve con la cabinovia che collegherà la ski Area 5 Torri con le Togane la “Son dei Prade – Bai de Dones“.

Questo progetto è proprio il primo passo del progetto Carosello delle Dolomiti per raggiungere i 1.300 km di piste collegate tra loro da impianti di risalita: un collegamento unico da Cortina ad Arabba, per connettersi tramite la Marmolada quindi con il Sella Ronda.

L’inizio dei lavori è previsto per la fine di giugno ed entro la fine di quest’anno o l’inizio di gennaio 2021, il nuovo impianto dovrebbe essere operativo.

Grazie a questo nuovo impianto, la regione delle Tofane sarà collegata a Sellaronda. Inoltre, la cabinovia alleggerirà il traffico automobilistico tra Cortina e il Passo Falzarego.

Ma vediamo meglio le tratte che dovrebbero essere realizzare per portare a termine il Carosello delle Dolomiti

Collegamento Civetta Ski con Cortina

Il collegamento Civetta-Cortina si svilupperebbe tutto in Veneto atraverso la zona del passo Giau con collegamenti funiviari e senza nuove piste da sci.

Si partirebbe da dove arriva la seggioviaFedare-Nuvolau da cui partirebbe una nuova cabinovia verso Selva di Cadore in Val Fiorentina. Da qui un secondo impianto salirebbe verso Cima Fertazza completando così il collegamento con il Civetta Ski.

carosello delle dolomiti Civetta ski - Cortina
In rosso i due nuovi collegamenti previsti dal progetto

Collegamento Cortina con Arabba

La seconda componente di questo progetto, il collegamento diretto del Sella Ronda con Cortina. Se ne parla da anni e dovrebbe collegare il Passo Falzarego con Andraz, con un impianto di risalita.

Da Andraz dovrebbero essere realizzati altri due impianti di risaltia tra il Col di Lana e il Setsas che si congiungerebbero con Malga Crepaz dove si trovano le seggiovie La Vizza e Masarei con quindi il collegamento con Arabba e Corvara ed il Sella Ronda.

collegamento Arabba Falzarego
In rosso i collegamenti previsti

Questo collegamento, a differenza del collegamento Civetta Ski  – Cortina permetterebbe anche la realizzazione di piste da sci molto belle in quota e con un panorama unico.

Il nuovo Dolomiti Superski

Oggi il Dolomiti Superski ha 1.200 km di piste, ma è suddiviso in 12 stazioni nelle province di Trento, Bolzano e Belluno.

Se i progetti venissero realizzati, permetterebbero di percorrere  più di1.300 km con gli sci e con lo stesso skipass, senza la necessità di utilizzare veicoli diversi dagli impianti di risalita per andare da una valle all’altra.

Le voci contrarie

Molti di questi nuovi impianti dovrebbero essere costruiti in luoghi che sono Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, e da sempre le organizzazioni ambientaliste sono fortemente contrarie.

Gli ambientalisti ritengono che il progetto  possa trasformare un gioiello ambientale in un immenso parco tematico di cemento e impianti di risalita.

La preoccupazione degli ambientalisti è anche nel fatto che le nuove piste da discesa previste richiederanno lo scavo di  nuovi serbatoi d’acqua per l’innevamento artificiale e quindi potrebbero anche danneggiare l’equilibrio idrologico delle montagne.

Vantaggi economici e minore traffico

La regione Veneto è uno dei principali promotori del progetto, come unica alternativa per evitare lo spopolamento delle montagne attraverso il turismo.

La costruzione dei nuovi impianti di risalita limiterebbe l’uso dell’auto sulle strade di montagna anche durante la stagione estiva con minori emissioni.

fabrizio grea

Appassionato di sci da sempre, ho fondato Skimania.it nel 2006, dapprima come blog e poi come un vero e proprio portale nella struttura che vedete ora. Scio all'Aprica in Valtellina abitualmente.

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8 Commenti

  1. Tanto con la situazione attuale salta tutto, probabilmente saranno collegamenti antieconomici, la gente non avrà più soldi per andare a sciare. Spero non se ne faccia nulla, esattamente come il progetto dell’autostrada di Alemagna.

  2. Basta eccessi e sprechi!! 15 milioni, per un solo impianto, pagati da italiani, buttati. Per cosa? Soddisfare qualche imprenditore? Cementificare zone stupende e protette? Per promuovere quel turismo distruttivo che è lo sci di pista? Solo perché non abbiamo centinaia di chilometri di piste come in francia? Sicuramente ci saranno delle ripercussioni, sociali e ambientali, se questo progetto andrà in segno, cosa che non succederà perché c’è tanta gente che ama e non vuole vedere la propria terra di una bellezza inimmaginabile (es. Zona Giau) sfregiato da un ‘capriccio’ di qualche imprenditore. Spero che le olimpiadi si dimostrino per una volta un po’ dalla parte dell ambiente e del buon senso, senza storpiare dei posti unici al mondo, spremerli per quel mese di eventi, e poi abbandonarli o usarli poco niente. Le piste ci sono, i collegamenti per non usare la macchina pure! È tempo di capire i le necessità vere e i capricci di chi dice che vuole sempre di più anche con la pancia pienissima!!

  3. Personalmente spero facciano tutti questi impianti (valutando ovviamente le modalità meno impattanti) che avrebbero il grosso valore aggiunto di eliminare bus e macchine che percorrono i passi alpini, oltre che svuotare ad esempio (ma è solo un esempio) il parcheggio delle 5 torri.
    Non è vero che i collegamenti senza macchine ci sono – quelli che seguono sono tutti pezzi che si fanno con bus molto inquinanti oppure taxi-minivan che potrebbero essere eliminati (estate e inverno)
    – 5 torri – son de prade
    – malga ciapela – alleghe
    – pescul – passo giau
    – armentarola – falzarego
    – arabba – falzarego

  4. Fattibile, mi pare che non vada a toccare cime importanti, ma colli adiacenti, quindi a livello paesaggistico a basso impatto, da pensare anche a un collegamento verso Cortina in treno partendo dalla pianura.

  5. Lo sci porta tanti soldi. Il bellunese è una zona non propriamente ricca, per cui se almeno la parte alta della val zoldana e tutta la parte di confine con l’Alto Adige riescono trarre beneficio da questi progetti, ci si adoperi per la loro realizzazione.

  6. Credo sia un progetto interessante che consentirebbe lo sviluppo anche di questa area delle dolomiti molto bella ma poco frequentata

  7. Non abbiamo bisogno di cattedrali nel deserto…lo stravolgimento dell’ambiente con annessa colata di cemento non solleverà certo le sorti della montagna bellunese….dobbiamo pensare di più al turismo estivo, del resto delle Dolomiti/Alpi sono state rese famose dai frequentatori della montagna nelle stagioni senza neve – La Regione Veneto negli anni ‘90 spingeva per la
    Costruzione di capannoni in pianura concedendo incentivi… capannoni rimasti vuoti prima del Covid… oggi la Regione spinge per la realizzazione dei collegamenti sciistici che faranno la fine dei capannoni di pianura…

  8. di quelli descritti l’unico progetto realmente pensato in vista delle olimpiadi è il collegamento Pocol-5 torri. Il resto sono fantasie di noi malati di mente che vediamo collegamenti sciistici ovunque. Non sono mai stati presentati alla provincia ed alla regione dei progetti concreti, con relativi studi fi fattibilità, per collegare Cortina al Civetta o a Cherz.

    Ma dico anche che a me piacerebbe. Non si tratta di cattedrali nel deserto.

    Quando arrivi a Cortina senti puzza di smog, ci sono un sacco di auto sempre in giro. Nel 90% degli hotel in cui alloggi devi prendere la macchiana per andare a sciare. Idem se vuoi andare in un comprensorio più ampio: da Cortina o prendi la macchina o prendi un autobus.

    Se invece vai in posti come Corvara, Colfosco, Selva, Arabba… li le macchine non esistono. Le usi solo per arrivarci, poi le lasci parcheggiate per una settimana. Questo perchè hanno costruito impianti che a primo sguardo sembrano inutili, ma alla fine ti consentono di metterti gli sci facendo pochissimi passi a piedi e di lasciare la macchina per una settimana nel box.

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